domenica 27 marzo 2011

"Abusi Edilizi"

Il piano regolatore del 2000 è nato illegittimo»
Pdl, Lega e ApC hanno chiesto il parere di uno studio legale
«Il piano regolatore (Prg) adottato nel 2000 è nato illegittimo».
La denuncia arriva dai capigruppo dei tre maggiori partiti d’opposizione, Pdl, Lega Nord ed ApC, che hanno chiesto un parere tecnico ad uno studio legale di Bologna esperto in materia urbanistica.
«Dopo anni passati a guardare le carte - spiega Roberto Andreoli (Pdl) -, siamo venuti a capo di questa questione: il Prg 2000 non poteva essere adottato, mancavano strumenti urbanistici essenziali come il Psc, il Poc e il Rue».
Ma vediamo quali sono le ragioni che hanno portato le tre compagini politiche ad avanzare accuse ben precise all’amministrazione: il Prg 2000 viene approvato il 21 luglio del 2000.
In quel momento, a regolare la materia urbanistica vi era una legge regionale, la 20/2000 (adottata nell’aprile di quell’anno) che imponeva agli enti locali in procinto di modificare o adottare un nuovo piano regolatore (come Carpi appunto) di definire l’adozione contestuale di altri strumenti di pianificazione urbanistica, ossia il Psc (Piano strutturale comunale), il Poc (Piano operativo comunale) e il Rue (Regolamento urbanistico edilizio).
A dispetto di ciò, il Comune approvò il Prg senza definire questi strumenti, che mancano tuttora.
Nel novembre dello stesso anno, intervenne un’altra legge regionale, che «rimise in carreggiata il nostro, ma anche quello di altri Comuni, Prg.
In sostanza, concesse una deroga allo stesso piano».
E così il territorio comunale venne messo sul ‘mercato’, aprendo allo sviluppo edilizio che contraddistinse quegli anni.
«Il Prg 2000 diede il via ad un corsa forsennata alla costruzione - prosegue Andreoli -, che era rimasta bloccata per i precedenti 12 anni».
Fu proprio la mancanza degli strumenti di pianificazione territoriale specifici (Psc, Poc e Rue) a permettere uno sviluppo «irregolare, avvallato dagli altri enti, come la Provincia e la Regione, che non hanno fatto il loro dovere e per una precisa scelta politica hanno chiuso un’occhio riguardo l’illegittimità del piano regolatore».
Daniele Franda
Articolo tratto da Modena Qui del 27/13/2011

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