Si fa presto a dire trasparenza. Una parola troppo spesso usata a priori dai nostri amministratori, ma alla quale molte volte non corrispondono i fatti. Come ad esempio per quanto riguarda la questione amianto, un problema delicato, che attiene alla salute pubblica, e complesso, a causa delle diverse sfaccettature in cui si divide. Parto dalla prima, quella relativa alla presenza di fibre di amianto nell'acqua pubblica. Non potendo esprimermi dal punto di vista medico-scientifico (deve valere ciò che scrive a proposito l'Organizzazione Mondiale della Sanità), mi concentro sulla questione 'politica': a sollevare la questione è stata l'amministrazione comunale, durante la precedente legislatura, che lo ha riconosciuto come problema da risolvere, anche sotto la spinta di comitati e associazioni che si battono per rimuovere questo materiale pericolosissimo dai manufatti della nostra città. Di concerto con Aimag, nel luglio scorso la giunta ha fatto installare un impianto che avrebbe dovuto immettere nell'acquedotto una miscela sperimentale, un formulato ad uso alimentare a base di fosfato e zinco: da allora, non solo la sperimentazione non è mai partita, ma è calato un silenzio assordante sull'intera vicenda. Sui tavoli dell'amministrazione giace proprio da luglio una mia interrogazione nella quale chiedo i motivi del mancato avvio della sperimentazione e se e quando partirà. Sulla questione voglio essere chiaro: è giusto non creare inutili allarmismi né psicosi, ma è innegabile che la presenza di fibre di amianto nell'acqua sia un problema da affrontare. Da affrontare in maniera trasparente, cosa che finora non si è verificata. Le ultime rilevazioni delle fibre di amianto risalgono a fine giugno, come ha denunciato pubblicamente il Comitato No Amianto, chiedendone conto al Comune. Che, nemmeno a dirlo, non ha ancora risposto. E' normale che, di fronte a questo silenzio, si insinuino dubbi riguardo all'eventuale aumento delle fibre nelle condotte che portano l'acqua nelle nostre case. Dubbi che andrebbero fugati subito. Alcuni scienziati ritengono che l'amianto causi malattie gravi anche se ingerito, mentre altri sostengono il contrario: una buona amministrazione dovrebbe fare prevalere il principio di precauzione e quindi agire per sostituire le tubature in amianto. Anche su questo punto, finora, ci si è fermati alle parole, in particolare quelle pronunciate in campagna elettorale dall'allora candidato sindaco Alberto Bellelli, che si era detto disponibile a far predisporre un piano di massima per sostituire i tubi in amianto. Di questo piano, ovviamente, nessuno ha più sentito parlare. Per questo ho intenzione di redigere un'altra interrogazione per chiedere che venga al più presto approntato uno studio di fattibilità che indichi tempi, modi e costi per eliminare l'amianto dal nostro acquedotto in maniera definitiva. Altro tema inerente l'amianto è quello dei manufatti realizzati con il materiale-killer, bandito in Italia da più di vent'anni. Purtroppo, nelle costruzioni antecedenti al 1991, è ancora presente, tanto negli edifici privati che in quelli pubblici. Infatti anche alcune strutture dell'ospedale Ramazzini sono state costruite utilizzando l'amianto, come alcuni tetti. Per l'Ausl non è necessario alcun intervento: «L’ultimo monitoraggio, marzo 2014 – ha spiegato il Direttore sanitario dell’Azienda Usl di Modena Cristina Marchesi in risposta ad un'interrogazione del Pd – ha evidenziato uno stato di consistenza e conservazione delle coperture che non impone l’esigenza di interventi; fatto salvo l’emergere di improvvise e eventuali situazioni localizzate, che saranno gestite con interventi manutentivi urgenti, se nel corso di successive operazioni di monitoraggio dovessero emergere condizioni tali da richiedere la programmazione di interventi di totale rimozione, questi potranno essere inseriti nel Piano annuale di manutenzioni straordinarie». Una presa di posizione che lascia sbigottiti: che le fibre di amianto facciano male se inalate è assodato, agire quando ormai sarebbe troppo tardi, anziché prevenire, è assurdo.
martedì 25 novembre 2014
lunedì 13 ottobre 2014
consiglio comunale del 9 ottobre 2014
Questo è il link per ascoltare la registrazione del consiglio.
così ognuno potrà farsi un idea di quello che è successo
http://www.carpidiem.it/download/consiglio/audioregistrazioni/2014-2019/2014-10-09CCCarpi.mp3
così ognuno potrà farsi un idea di quello che è successo
http://www.carpidiem.it/download/consiglio/audioregistrazioni/2014-2019/2014-10-09CCCarpi.mp3
mercoledì 1 ottobre 2014
Consiglio Comunale del 18/09/2014
Registrazione audio del consiglio
http://www.carpidiem.it/download/consiglio/audioregistrazioni/2014-2019/2014-09-18_CC_Carpi.mp3
Dal minuto 1.24.00 al 1.28.50 il mio intervento sulla cappuccina
Dal minuto 2.13.50 al 2.15.50 la dichiarazione di voto
http://www.carpidiem.it/download/consiglio/audioregistrazioni/2014-2019/2014-09-18_CC_Carpi.mp3
Dal minuto 1.24.00 al 1.28.50 il mio intervento sulla cappuccina
Dal minuto 2.13.50 al 2.15.50 la dichiarazione di voto
mercoledì 17 settembre 2014
Cappuccina. questione di coerenza
A seguire il mio articolo sulla cappuccina che sarà pubblicato sul prossimo numero di Carpicitta, il giornalino del comune
Un polmone verde, a ridosso del centro città, a rischio concreto di cementificazione. E' ciò che sembra toccare al Parco della Cappuccina, storica area verde a ridosso del cimitero, dentro cui l'amministrazione comunale ha deciso di far sorgere un care residence, una struttura per anziani. Ovviamente la costruzione di una struttura a favore dei soggetti deboli non può che essere vista di buon occhio, ma è il luogo che lascia perplessi. La risposta dell'assessore Depietri ad una interrogazione da me presentata in consiglio non ha lasciato spazio ad interpretazioni: “La costruzione è prevista sul lato nord di via Nuova Ponente a fianco dell’ex Cappuccina con accesso da via Baden Powell. Per poter realizzare l’opera è stata adottata apposita Variante urbanistica con deliberazione del Consiglio comunale del 27 marzo scorso e l’opera è stata inserita nel Programma triennale delle Opere pubbliche 2014-16. L’amministrazione non ha mai preso in considerazione l’eventualità di ricollocare in altra zona del territorio comunale l’opera”. Dunque il care residence si farà, e a farne le spese sarà ancora una volta il verde, troppo spesso bistrattato dalle giunte di sinistra che si sono succedute negli ultimi decenni. E dire che era stato lo stesso sindaco Alberto Bellelli, durante la recentissima campagna elettorale, a parlare di consumo zero di territorio, di riqualificazione da privilegiare rispetto a nuove costruzioni. Dunque non è il caso di cercare un'area già edificata e che possa essere riqualificata e adattata allo scopo? Io credo di sì: così facendo si ridarebbe vita ad un luogo già esistente (probabilmente risparmiando anche denaro pubblico) e allo stesso tempo si preserverebbe una zona verde importante come quella della Cappuccina. Del resto questa è anche la volontà espressa di recente da Sel, l'alleata del Pd che esprime in giunta l'assessore Cesare Galantini. Nel proprio programma politico presentato alle ultime elezioni amministrative Sel si ripropone l'obiettivo di “estendere il bosco della Cappuccina creando un grande parco urbano, tra la Tangenziale, il Parco del cimitero e via Peruzzi”. La Cappuccina era già stata al centro del dibattito nel 2010, grazie ad un'interrogazione del consigliere Pd (oggi capogruppo dello stesso partito) Paolo Gelli, che chiedeva lumi all'assessore Simone Tosi in merito a questo importante polmone verde, in quel momento storico considerato alla stregua di un'alternativa al Parco Lama. Interessante la risposta di Tosi: “Quest’area per sua natura è votata ad essere un grande polmone verde, già utilizzato dai cittadini di Carpi. Il Parco delle Rimembranze, meglio conosciuto come parco del Cimitero, è stato uno dei primi parchi attrezzati in città e risponde molto bene alle esigenze di aggregazione di una parte importante dei residenti del centro storico; se pensiamo poi all’uso aggregativo e sociale che svolgono gli orti della Cappuccina, il parco vicino alle scuole di infanzia, secondarie e superiori che si collocano sul lato nord di questo quadrilatero, si capisce immediatamente la valenza di quest’area. Permettere il collegamento tra il parco del Cimitero e quello intitolato a Baden Powell e perché no, anche collegare le aree verdi a ridosso del Peep attraverso percorsi ciclo-pedonali è sicuramente un progetto ambizioso e complesso, che però ci permette di poter ridisegnare in senso ‘verde’ un pezzo significativo del nostro territorio. Tutto questo però si scontra con limitate risorse, che è opportuno a mio avviso concentrare alle emergenze ed esigenze contingenti che la nostra comunità sta affrontando in questo difficile momento”. Insomma, la Cappuccina va preservata e valorizzata. Di certo la realizzazione di una struttura per anziani (pur essendo, ribadisco, un progetto condisivibile) finirebbe per contraddire le dichiarazioni di pochi anni fa nonché le promesse elettorali fatte dalla coalizione di centrosinistra. Una questione di coerenza, dunque, e di buon senso.
Un polmone verde, a ridosso del centro città, a rischio concreto di cementificazione. E' ciò che sembra toccare al Parco della Cappuccina, storica area verde a ridosso del cimitero, dentro cui l'amministrazione comunale ha deciso di far sorgere un care residence, una struttura per anziani. Ovviamente la costruzione di una struttura a favore dei soggetti deboli non può che essere vista di buon occhio, ma è il luogo che lascia perplessi. La risposta dell'assessore Depietri ad una interrogazione da me presentata in consiglio non ha lasciato spazio ad interpretazioni: “La costruzione è prevista sul lato nord di via Nuova Ponente a fianco dell’ex Cappuccina con accesso da via Baden Powell. Per poter realizzare l’opera è stata adottata apposita Variante urbanistica con deliberazione del Consiglio comunale del 27 marzo scorso e l’opera è stata inserita nel Programma triennale delle Opere pubbliche 2014-16. L’amministrazione non ha mai preso in considerazione l’eventualità di ricollocare in altra zona del territorio comunale l’opera”. Dunque il care residence si farà, e a farne le spese sarà ancora una volta il verde, troppo spesso bistrattato dalle giunte di sinistra che si sono succedute negli ultimi decenni. E dire che era stato lo stesso sindaco Alberto Bellelli, durante la recentissima campagna elettorale, a parlare di consumo zero di territorio, di riqualificazione da privilegiare rispetto a nuove costruzioni. Dunque non è il caso di cercare un'area già edificata e che possa essere riqualificata e adattata allo scopo? Io credo di sì: così facendo si ridarebbe vita ad un luogo già esistente (probabilmente risparmiando anche denaro pubblico) e allo stesso tempo si preserverebbe una zona verde importante come quella della Cappuccina. Del resto questa è anche la volontà espressa di recente da Sel, l'alleata del Pd che esprime in giunta l'assessore Cesare Galantini. Nel proprio programma politico presentato alle ultime elezioni amministrative Sel si ripropone l'obiettivo di “estendere il bosco della Cappuccina creando un grande parco urbano, tra la Tangenziale, il Parco del cimitero e via Peruzzi”. La Cappuccina era già stata al centro del dibattito nel 2010, grazie ad un'interrogazione del consigliere Pd (oggi capogruppo dello stesso partito) Paolo Gelli, che chiedeva lumi all'assessore Simone Tosi in merito a questo importante polmone verde, in quel momento storico considerato alla stregua di un'alternativa al Parco Lama. Interessante la risposta di Tosi: “Quest’area per sua natura è votata ad essere un grande polmone verde, già utilizzato dai cittadini di Carpi. Il Parco delle Rimembranze, meglio conosciuto come parco del Cimitero, è stato uno dei primi parchi attrezzati in città e risponde molto bene alle esigenze di aggregazione di una parte importante dei residenti del centro storico; se pensiamo poi all’uso aggregativo e sociale che svolgono gli orti della Cappuccina, il parco vicino alle scuole di infanzia, secondarie e superiori che si collocano sul lato nord di questo quadrilatero, si capisce immediatamente la valenza di quest’area. Permettere il collegamento tra il parco del Cimitero e quello intitolato a Baden Powell e perché no, anche collegare le aree verdi a ridosso del Peep attraverso percorsi ciclo-pedonali è sicuramente un progetto ambizioso e complesso, che però ci permette di poter ridisegnare in senso ‘verde’ un pezzo significativo del nostro territorio. Tutto questo però si scontra con limitate risorse, che è opportuno a mio avviso concentrare alle emergenze ed esigenze contingenti che la nostra comunità sta affrontando in questo difficile momento”. Insomma, la Cappuccina va preservata e valorizzata. Di certo la realizzazione di una struttura per anziani (pur essendo, ribadisco, un progetto condisivibile) finirebbe per contraddire le dichiarazioni di pochi anni fa nonché le promesse elettorali fatte dalla coalizione di centrosinistra. Una questione di coerenza, dunque, e di buon senso.
domenica 27 luglio 2014
mercoledì 23 luglio 2014
venerdì 18 luglio 2014
Polo della salute nell'area della Polisportiva Dorando
Cristian Rostovi, capogruppo Nuovo Centro Destra, Fratelli d’Italia e An
Ospitare un polo della salute nei locali della Polisportiva Dorando Pietri è un’idea che condivido.
Penso che quella struttura, attraverso la realizzazione dei necessari interventi di riqualificazione, potrebbe essere adatta: nell’ottica della casa della salute (la concentrazione in unico luogo di servizi quali ad esempio i medici di base, il Centro prelievi, il Centro diabetologico e la Pediatria di comunità, solo per citarne alcuni), il complesso di via Nuova Ponente potrebbe essere il luogo giusto.
Proprio per questo alcuni anni fa mi opposi al trasferimento dei magazzini comunali ipotizzato dalla Giunta del sindaco Campedelli e, oggi come allora, ritengo che sia inappropriato per quello scopo.
Sono però contrario all’idea che il Comune debba ricomprare il diritto di superficie dalla polisportiva.
Sarebbe un esborso di denaro pubblico troppo oneroso e inutile.
Ritengo che l’Ausl debba ‘contrattare’ (nelle forme consentite dalla legge, quali ad esempio la trattativa privata) direttamente con la polisportiva.
Il Comune potrebbe assistere i due soggetti coinvolti e garantire la prosecuzione del contratto quando sarà tornato in possesso del diritto di superficie, ovvero tra 19 anni.
Bene, dunque, alla creazione di un polo della salute negli spazi della Dorando Pietri, che di recente ha visto l’insediamento della nuova sede dell’Avis, ma con alcuni distinguo: il Comune non deve pagare per ricomprarsi il diritto di superficie.
http://www.temponews.it/mobile/news.php?id=5535#.U8j4yxlyzqA
Ospitare un polo della salute nei locali della Polisportiva Dorando Pietri è un’idea che condivido.
Penso che quella struttura, attraverso la realizzazione dei necessari interventi di riqualificazione, potrebbe essere adatta: nell’ottica della casa della salute (la concentrazione in unico luogo di servizi quali ad esempio i medici di base, il Centro prelievi, il Centro diabetologico e la Pediatria di comunità, solo per citarne alcuni), il complesso di via Nuova Ponente potrebbe essere il luogo giusto.
Proprio per questo alcuni anni fa mi opposi al trasferimento dei magazzini comunali ipotizzato dalla Giunta del sindaco Campedelli e, oggi come allora, ritengo che sia inappropriato per quello scopo.
Sono però contrario all’idea che il Comune debba ricomprare il diritto di superficie dalla polisportiva.
Sarebbe un esborso di denaro pubblico troppo oneroso e inutile.
Ritengo che l’Ausl debba ‘contrattare’ (nelle forme consentite dalla legge, quali ad esempio la trattativa privata) direttamente con la polisportiva.
Il Comune potrebbe assistere i due soggetti coinvolti e garantire la prosecuzione del contratto quando sarà tornato in possesso del diritto di superficie, ovvero tra 19 anni.
Bene, dunque, alla creazione di un polo della salute negli spazi della Dorando Pietri, che di recente ha visto l’insediamento della nuova sede dell’Avis, ma con alcuni distinguo: il Comune non deve pagare per ricomprarsi il diritto di superficie.
http://www.temponews.it/mobile/news.php?id=5535#.U8j4yxlyzqA
martedì 15 luglio 2014
mercoledì 9 luglio 2014
Diamo a Cesare quel che è di Cesare...
Che la nomina dell'assessore Galantini non mi sia piaciuta è noto ma questo non mi impedisce di di fargli i complimenti. I primi provvedimenti in materia di sicurezza vanno nella giusta direzione.. Speriamo continui così.
Positiva anche la fermezza dimostrata dall'assessore De Pietri nei riguardi dei nomadi in zona fiere.
Ps: Il fatto che quelli a Cortile paghino e quelli in zona fiere no, dimostra quanto ho più volte detto in consiglio cioè che le microaree famigliari sono la soluzione.
giovedì 3 luglio 2014
Consiglio Comunale del 3 luglio 2014
In risposta alla mia interrogazione sull'ostello, l'assessore Morelli ha risposto dicendo che non è ancora possibile dare date certe. Ipotizza però che entro l'estate 2015, la struttura potrà finalmente tornare nella disponibilità delle associazioni che si sono aggiudicate il bando.
Approvata all'unanimità la mia mozione che impegna la giunta a comunicare regolarmente al consiglio comunale,l'avanzamento delle pratiche sulla ricostruzione post terremoto.
Approvate anche le due delibere presentate dalla giunta.
All'unanimità quella che designa i componenti della commissione per la nomina dei giudici popolari.
Con il voto favorevole del Pd e l'astensione delle opposizioni, quella sul passaggio di competenze all'unione.
Appena disponibile, pubblicherò il file con la registrazione audio del consiglio.
Curioso il comportamento dei consiglieri del movimento 5 stelle,lo scorso consiglio comunale si sono lamentati perché la giunta forni il materiale di una delibera con troppo poco anticipo e stasera hanno fatto uguale, presentando 2 emendamenti alla delibera sul trasferimento a consiglio cominciato.
Della serie, predico bene e razzolo male.
Caro Assessore Galantini.
Ieri l'assessore Galantini mi ha dedicato una lunga "nota" su facebook (potete leggerla sotto): Lo ringrazio per l'attenzione, ma credo sia meglio che la prossima volta l'assessore stia più attento in consiglio perché non ha capito assolutamente nulla del mio intervento.
Caro assessore, della sua appartenenza politica, non mi importerebbe nulla e non sarebbe assolutamente un problema se lei non ricoprisse una carica così importante a Carpi.
Peccato che, il sindaco Bellelli le abbia affidato delle deleghe "pesanti" e allora si, nasce un problema.
Le sue idee politiche e la sua esperienza lavorativa in cgil sono assolutamente legittime e se lei avesse ascoltato il mio intervento, si sarebbe accorto che feci solo presente che queste sono in contrasto con le promesse elettorali del Sindaco, faccio fatica a vedere uno con la sua storia politica fare "liberallizzioni" e razionalizzazioni nel settore pubblico;parlare di meritocrazia e flessibilità e non ce la vedo a fare una seria politica sulla sicurezza in città.
Tutto qui caro assessore,quindi, lasci perdere paragoni storici che non sono per nulla calzanti e visto che il post è stato scritto in orario lavorativo, magari utilizzi meglio il suo tempo, provando a fare qualcosa di buono per la nostra città...
Ps: commenti alla nota: Utente Xy: Non darai mica del fascista o reazionario a Rostovi?;)
Risposta di Galantini:"non mi permetterei mai, seriamente. Penso che sia inquietante vedere in una appartenenza politica un "problema"...credo che dietro nasconda pulsioni non proprio democratiche.
Stia sereno assessore le miei pulsioni non proprio democratiche sono solo nella sua "fervida" immaginazione.
SOLO 50 anni fa, mi sarei trovato in un campo di concentramento.
SOLO 50 anni fa, mi sarei trovato in un campo di concentramento.
Proprio così, nell'estate del 1964, il generale dell'Arma dei carabinieriGiovanni De Lorenzo, era pronto a sovvertire l'ordine democratico del nostro paese con un colpo di stato, il cosìdetto “Piano Solo”. Punto fondamentale del Golpe era la deportazione in campi di concentramento allestiti in Sardegna degli esponenti del Partito Comunista e del mondo sindacale. Con la mia biografia (un recentissimo passato da funzionario della CGIL ed ora amministratore locale in quota SEL) non sarei sfuggito.
Ogni tanto fa bene ricordare questi pezzi poco edificanti della nostra storia patria, visto che pochi giorni fa, durante la seduta di insediamento del consiglio comunale e sulle pagine di un noto quotidiano locale, il consigliere comunale di NDC/FI Cristian Rostovi ha citato la mia appartenenza politico/sindacale come un “problema”.
Ma rinfreschiamoci la memoria: Nel 1964, si prospettò la possibilità che nel nostro paese si potesse svolgere una sorta di colpo di stato. Il "Piano Solo" ("Solo" perchè sarebbe stata la sola Arma dei Carabinieri a gestire questa operazione) era un'operazione della quale non si apprese immediatamente, ma solo negli anni successivi. Il piano prevedeva l'individuazione di alcune figure politico-sindacali e del giornalismo, che dovevano essere "enucleate" verso installazioni militari della zona di Alghero, in Sardegna, perchè non potessero più agire sul piano della politica nazionale, in sostanza sarebbero state internate in campi di concentramento. Il responsabile militare dell'operazione era il generale Giovanni de Lorenzo, all'epoca comandante dell'Arma dei Carabinieri, ma già, anni prima, a capo del Sifar, dove aveva intessuto relazioni con i servizi statunitensi. Durante il suo comando al Sifar, De Lorenzo aveva iniziato una gigantesca opera di schedatura degli esponenti più in vista di tutte le istituzioni e di tutti i gruppi sociali ma sarebbe più opportuno dire che aveva "ripreso" e abbondantemente superato una tradizione delle polizie nazionali che con l'OVRA e con l'archivio segreto di Mussolini aveva già operato schedature di vasta portata). Vi erano stati tentativi di ripristino di questa attività con Mario Scelba ma nulla a paragone di quanto sarebbe successo con De Lorenzo.
Il progetto prevedeva un progetto di "enucleazione" con il quale si proponeva di assicurare all'Arma dei Carabinieri (De Lorenzo) il controllo militare dello Stato per mezzo dell’occupazione dei cosiddetti “centri nevralgici” e, soprattutto, del prelevamento e del conseguente rapido allontanamento dei personaggi ritenuti politicamente più pericolosi: questi avrebbero dovuto essere internati.
Nel frattempo l'Arma avrebbe assunto il controllo delle istituzioni e dei servizi pubblici principali (compresi la televisione, le ferrovie ed i telefoni).
In pratica, all'ordine del Comandante Generale (che in teoria avrebbe potuto impartirlo anche sua sponte, cioè anche sprovvisto di istruzioni superiori), i carabinieri avrebbero catturato quei personaggi politici loro indicati e li avrebbero inviati in Sardegna via mare o su aerei coi finestrini oscurati, detenendoli in uno dei siti più impervi del territorio nazionale. La lista dei soggetti da prelevare sarebbe stata ricavata ed elaborata sulla base delle risultanze dei famosi “fascicoli del Sifar pretesi da De Lorenzo qualche anno prima.
Il Piano Solo cadeva in una stagione che era quella dei governi di centrosinistra. Nel '64, la presenza al governo dei socialisti, sembrava spostare troppo a sinistra l'asse dell'esecutivo.L'operazione era stata preparata per evitare, secondo l'idea della parte più reazionaria del paese e della Democrazia Cristiana, che il paese conoscesse politiche troppo progressiste.
Il 2 giugno del 1964, a pochi giorni dall'inizio previsto dell'operazione, destò particolare impressione l'enorme dispiegamento di nuovi mezzi corazzati appartenenti all'Arma. De Lorenzo aveva fortemente voluto una modernizzazione dei Carabinieri. Quelle truppe che sfilarono avevano per la prima volta mezzi corazzati. Nel 1960, la Dc aveva tentato la chiave di un governo ultraconservatore, il governo Tambroni, appoggiato dal Movimento Sociale Italiano. Quel governo era stato in piedi soltanto 5 mesi. Era caduto anche per le dimostrazioni di piazza ( si pensi ai camalli di genova e alla manifestazione di Reggio Emilia, con la morte di 7 manifestanti). Una parte della Dc, insomma, aveva dato prova di non essere in grado di agire sul piano dell'ordine pubblico, da qui l'esigenza di avere dei carabinieri, con una preparazione e dei mezzi di tipo militare per la gestione dell'ordine pubblico.
Il presidente della Repubblica, all'epoca era Antonio Segni, che non nascondeva simpatie per l'ipotesi di un esecutivo più spostato su posizioni di destra a autoritatie.
L'Espresso titolò a caratteri cubitali, in copertina:
Il semplice manifestarsi della possibilità ("il rumor di sciabole" come lo definì Pietro Nenni), cioè l'idea che potesse esserci un pronunciamento di alcuni settori militari e la sensazione che alcuni ambienti delle istituzioni si pensasse ad una prova muscolare, servì a indebolire la spinta socialista verso la sinistra.
Con il primo governo Moro si annunciavano grandi riforme, il semplice annuncio del possibile golpe, rese molto più malleabili i socialisti. Il presidente della Repubblica diede un secondo mandato a Moro, ma questa volta sfumò l'idea che si arrivasse a posizioni laiche e riformiste.
I socialisti temevano che continuare su posizioni progressiste e riformiste avrebbe potuto favorire i giochi dei reazionari. Nel 1967 con le stesse modalità i colonnelli presero il potere in Grecia. Far trapelare la notizia che il colpo di Stato era pronto, fu sufficiente a cambiare il clima e a far tornare indietro le riforme: "il colpo di stato era diventato inutile".
De Lorenzo, rimosso anni dopo, entrerà in parlamento prima con i monarchici, poi con il MSI.
Di tutta la vicenda (come di tante altre della storia repubblicana italiana) restano delle ombre, che hanno assunto una consistenza più seria, quando emerse l'esistenza di Gladio, una struttura militare, pronta a prendere le armi se il governo del paese fosse andato alla sinistra o semplicemente su posizioni più progressiste e riformatrici. Il governo oppose sempre il segreto di Stato (con i notissimi "omissis" di Moro) alle reiterate richieste di informazioni da parte delle diverse commissioni di indagine, facendo mancare perciò il necessario materiale d'esame, ed anche la lista degli "enucleandi" andò perduta (mentre dei fascicoli SIFAR si dispose la distruzione).
In questo 2014, credo faccia bene a tutti, sopratutto a chi vede come “problematica” la mia apprtenenza politica, tenersi in mente certe cose...
Il progetto prevedeva un progetto di "enucleazione" con il quale si proponeva di assicurare all'Arma dei Carabinieri (De Lorenzo) il controllo militare dello Stato per mezzo dell’occupazione dei cosiddetti “centri nevralgici” e, soprattutto, del prelevamento e del conseguente rapido allontanamento dei personaggi ritenuti politicamente più pericolosi: questi avrebbero dovuto essere internati.
Nel frattempo l'Arma avrebbe assunto il controllo delle istituzioni e dei servizi pubblici principali (compresi la televisione, le ferrovie ed i telefoni).
In pratica, all'ordine del Comandante Generale (che in teoria avrebbe potuto impartirlo anche sua sponte, cioè anche sprovvisto di istruzioni superiori), i carabinieri avrebbero catturato quei personaggi politici loro indicati e li avrebbero inviati in Sardegna via mare o su aerei coi finestrini oscurati, detenendoli in uno dei siti più impervi del territorio nazionale. La lista dei soggetti da prelevare sarebbe stata ricavata ed elaborata sulla base delle risultanze dei famosi “fascicoli del Sifar pretesi da De Lorenzo qualche anno prima.
Il Piano Solo cadeva in una stagione che era quella dei governi di centrosinistra. Nel '64, la presenza al governo dei socialisti, sembrava spostare troppo a sinistra l'asse dell'esecutivo.L'operazione era stata preparata per evitare, secondo l'idea della parte più reazionaria del paese e della Democrazia Cristiana, che il paese conoscesse politiche troppo progressiste.
Il 2 giugno del 1964, a pochi giorni dall'inizio previsto dell'operazione, destò particolare impressione l'enorme dispiegamento di nuovi mezzi corazzati appartenenti all'Arma. De Lorenzo aveva fortemente voluto una modernizzazione dei Carabinieri. Quelle truppe che sfilarono avevano per la prima volta mezzi corazzati. Nel 1960, la Dc aveva tentato la chiave di un governo ultraconservatore, il governo Tambroni, appoggiato dal Movimento Sociale Italiano. Quel governo era stato in piedi soltanto 5 mesi. Era caduto anche per le dimostrazioni di piazza ( si pensi ai camalli di genova e alla manifestazione di Reggio Emilia, con la morte di 7 manifestanti). Una parte della Dc, insomma, aveva dato prova di non essere in grado di agire sul piano dell'ordine pubblico, da qui l'esigenza di avere dei carabinieri, con una preparazione e dei mezzi di tipo militare per la gestione dell'ordine pubblico.
Il presidente della Repubblica, all'epoca era Antonio Segni, che non nascondeva simpatie per l'ipotesi di un esecutivo più spostato su posizioni di destra a autoritatie.
L'Espresso titolò a caratteri cubitali, in copertina:
«14 luglio 1964: complotto al Quirinale. Segni e De Lorenzo preparavano il colpo di Stato.»Il Piano Solo era stato preparato per evitare una svolta a sinistra del paese.
Il semplice manifestarsi della possibilità ("il rumor di sciabole" come lo definì Pietro Nenni), cioè l'idea che potesse esserci un pronunciamento di alcuni settori militari e la sensazione che alcuni ambienti delle istituzioni si pensasse ad una prova muscolare, servì a indebolire la spinta socialista verso la sinistra.
Con il primo governo Moro si annunciavano grandi riforme, il semplice annuncio del possibile golpe, rese molto più malleabili i socialisti. Il presidente della Repubblica diede un secondo mandato a Moro, ma questa volta sfumò l'idea che si arrivasse a posizioni laiche e riformiste.
I socialisti temevano che continuare su posizioni progressiste e riformiste avrebbe potuto favorire i giochi dei reazionari. Nel 1967 con le stesse modalità i colonnelli presero il potere in Grecia. Far trapelare la notizia che il colpo di Stato era pronto, fu sufficiente a cambiare il clima e a far tornare indietro le riforme: "il colpo di stato era diventato inutile".
De Lorenzo, rimosso anni dopo, entrerà in parlamento prima con i monarchici, poi con il MSI.
Di tutta la vicenda (come di tante altre della storia repubblicana italiana) restano delle ombre, che hanno assunto una consistenza più seria, quando emerse l'esistenza di Gladio, una struttura militare, pronta a prendere le armi se il governo del paese fosse andato alla sinistra o semplicemente su posizioni più progressiste e riformatrici. Il governo oppose sempre il segreto di Stato (con i notissimi "omissis" di Moro) alle reiterate richieste di informazioni da parte delle diverse commissioni di indagine, facendo mancare perciò il necessario materiale d'esame, ed anche la lista degli "enucleandi" andò perduta (mentre dei fascicoli SIFAR si dispose la distruzione).
In questo 2014, credo faccia bene a tutti, sopratutto a chi vede come “problematica” la mia apprtenenza politica, tenersi in mente certe cose...
martedì 1 luglio 2014
sabato 28 giugno 2014
Il mio intervento durante il primo consiglio comunale
Dal Minuto 1.23.38 al minuto 1.31.10 il mio intervento in risposta alle linee guida del sindaco
e 2,35.00 al minuto 2.36.45 quello sulla nomina dei consiglieri in tda http://www.carpidiem.it/download/consiglio/audioregistrazioni/2014-2019/2014-06-16CCC_insediamento.mp3
e 2,35.00 al minuto 2.36.45 quello sulla nomina dei consiglieri in tda http://www.carpidiem.it/download/consiglio/audioregistrazioni/2014-2019/2014-06-16CCC_insediamento.mp3
venerdì 27 giugno 2014
Interrogazione sull'ostello della Gioventù
Carpi li 24/06/2014
Al presidente
del Consiglio
Al Sindaco
All’assessore competente
Interrogazione con risposta in
consiglio.
Oggetto:
Ostello della gioventù
Considerato
che:
1.
Lo
stabile sito all’interno dell’ex foro boario è stato ristrutturato con la
finalità di diventare un ostello della gioventù .
2.
Tramite un bando ne è già stata assegnata la
gestione.
3.
Da
2 anni, a seguito del terremoto, tale immobile è stato assegnato ad Aimag come
sede “provvisoria”.
Si chiede:
Quando Aimag libererà l’immobile così da permettere alle
associazioni vincitrici del bando di
dare inizio al loro progetto
Cons. Cristian Rostovi
Capogruppo
Nuovo Centro Destra/Fratelli d’italia
Interrogazione sulla sperimentazione per contenere il rilascio di fibre di amianto
Carpi li
24/06/2014
Al presidente del Consiglio
Al Sindaco
All’assessore competente
Interrogazione
Oggetto: Sperimentazione per contenere il rilascio di fibre
di Amianto nell’acqua di Carpi.
Con la presente si chiede:
Per quali motivi non sia ancora partita la sperimentazione .
Quando e se la sperimentazione partirà.
Cons.
Cristian Rostovi
Capogruppo Nuovo
Centro Destra/Fratelli d’italia
Mozione Ricostruzione post terremoto
Carpi li
24/06/2014
Al presidente del Consiglio
Al Sindaco
All’assessore competente
Mozione
Oggetto: Ricostruzione Post terremoto.
Considerando che:
In data 10/04/2014 ho ricevuto,
in risposta ad una mia interrogazione datata 01/04/2014 i seguenti dati:
Quante pratiche MUDE sono state
presentate?
. Sono state presentate 764 pratiche MUDE così suddivise
N. 198 pratiche per danni B e C
N. 31 pratiche per danni E0
N. 31 pratiche per danni E1, E2 ed E3
N. 52 pratiche con modello unico
N. 434 dichiarazioni di impegno a presentare domanda di
contributo
. Sono state autorizzate 138 "cambiali errani" per un importo
complessivo di € 21.552.281
. 64 sono concluse
. 74 sono in "lavorazione"
. ad oggi sono stati autorizzati pagamenti per € 6.563.096
. Sono state presentate 764 pratiche MUDE così suddivise
N. 198 pratiche per danni B e C
N. 31 pratiche per danni E0
N. 31 pratiche per danni E1, E2 ed E3
N. 52 pratiche con modello unico
N. 434 dichiarazioni di impegno a presentare domanda di
contributo
. Sono state autorizzate 138 "cambiali errani" per un importo
complessivo di € 21.552.281
. 64 sono concluse
. 74 sono in "lavorazione"
. ad oggi sono stati autorizzati pagamenti per € 6.563.096
Il consiglio comunale Impegna la giunta a:
Relazionare in quest’aula con cadenza
bimestrale l’avanzamento delle pratiche sopra elencate.
Cons.
Cristian Rostovi
Capogruppo Nuovo
Centro Destra/Fratelli d’italia
venerdì 30 maggio 2014
Il nuovo consiglio comunale
Movimento 5 Stelle: Eros Gaddi, Monica Medici e Luca Severi
Nuovo Centro Destra-Fratelli d’Italia:Cristian Rostovi
Carpi Futura: Giorgio Verrini, Anna Azzi e Paolo Pettenati
Forza Italia: Roberto Benatti e Massimo Barbi
Pd: Davide Dalle Ave, Maddalena Zanni, Roberto Arletti, Marco Reggiani, Paolo Gelli, Maria Viola Baisi, Martina Arletti, Ruggero Alberto Consarino, Stefania Boccaletti, Monia Mussini, Marco Bagnoli, Francesco Lodi, Lorenzo Boni, Mariella Lugli, Cristina Luppi.
Nuovo Centro Destra-Fratelli d’Italia:Cristian Rostovi
Carpi Futura: Giorgio Verrini, Anna Azzi e Paolo Pettenati
Forza Italia: Roberto Benatti e Massimo Barbi
Pd: Davide Dalle Ave, Maddalena Zanni, Roberto Arletti, Marco Reggiani, Paolo Gelli, Maria Viola Baisi, Martina Arletti, Ruggero Alberto Consarino, Stefania Boccaletti, Monia Mussini, Marco Bagnoli, Francesco Lodi, Lorenzo Boni, Mariella Lugli, Cristina Luppi.
martedì 27 maggio 2014
Grazie
Era una scommessa lo sapevamo, la scelta era: cercare un posto sicuro in consiglio comunale, appoggiando però un candidato sindaco che non ritenevamo adatto, la sua squadra e il loro modo di fare politica, oppure rischiare ma con la serenità di avere la coscienza a posto, facendo una campagna elettorale senza urlare, senza offendere ne denigrare, parlando della nostra idea di città.
Abbiamo ovviamente scelto la seconda e sia se faremo il consigliere comunale, sia se non lo faremo, siamo contenti della nostra scelta e continueremo in ogni modo a fare politica, perché ci crediamo.
La politica è l'arte del compromesso ma a tutto c'è un limite.
Grazie quindi a tutti quelli che ci hanno votato e a quelli che ci hanno sostenuto.
Personalmente voglio dire un grande grazie ai 2 partiti ( piccoli e giovani) che mi hanno sostenuto,soprattutto ai " miei" candidati consiglieri, a chi si è impegnato di più e a chi si é impegnato meno, non farò nomi perché li ho già ringraziati personalmente.
Se entrerò in consiglio sarò orgoglioso di rappresentare i due partiti ma soprattutto le persone e le idee che ci sono dietro
Abbiamo ovviamente scelto la seconda e sia se faremo il consigliere comunale, sia se non lo faremo, siamo contenti della nostra scelta e continueremo in ogni modo a fare politica, perché ci crediamo.
La politica è l'arte del compromesso ma a tutto c'è un limite.
Grazie quindi a tutti quelli che ci hanno votato e a quelli che ci hanno sostenuto.
Personalmente voglio dire un grande grazie ai 2 partiti ( piccoli e giovani) che mi hanno sostenuto,soprattutto ai " miei" candidati consiglieri, a chi si è impegnato di più e a chi si é impegnato meno, non farò nomi perché li ho già ringraziati personalmente.
Se entrerò in consiglio sarò orgoglioso di rappresentare i due partiti ma soprattutto le persone e le idee che ci sono dietro
martedì 8 aprile 2014
Frazioni
Istituzione del consiglio/consulta delle frazioni.
Liberi cittadini eletti dai residenti, che potranno interagire regolarmente con la giunta e il consiglio comunale.
Perché le frazioni non siano "i confini dell'impero".
lunedì 6 gennaio 2014
Buon 2014 Carpi...
Il 2014 sarà per la nostra città un anno importante,in maggio/giugno, i carpigiani saranno chiamati a votare il Nuovo sindaco.
Negli ultimi 5 anni, la nostra città è cambiata tanto.
Terremoto e crisi economica ne hanno modificato le priorità e i bisogni,capirlo era dovere di chi da troppo tempo amministra questa città.
La giunta Campedelli bis ha fallito in tante cose,i tanti comitati e molti atti sono li a dimostrarlo (via focherini,casi lamiz,finzi,polisportiva dorando, campo nomadi, via remesina ecc ecc ) ma il problema è alla fonte, questa amministrazione non è stata in grado di leggere i cambiamenti della nostra società e quindi di modificare le proprie politiche.
Troppo legata ha vecchi schemi si è dimostrata incapace di voltare pagina e a pagarne il conto è stata la nostra città.
Carpi ha bisogno di cambiare, lo dicono tutti, compresi i due candidati alle primarie del Pd, che ora chiedono discontinuità ma sono stati entrambi artefici del nulla prodotto da questa amministrazione, uno come assessore dell'attuale giunta, l'altro come consigliere comunale.
Ora il cambiamento è prioritario , ma perché questo sia vero, bisogna avere coraggio, il coraggio di rimboccarsi le maniche e di spendersi in prima persona.
Noi come partiti e movimenti di centro destra, da anni proponiamo soluzioni e politiche alternative e anche per le prossime amministrative ci saremo, con le nostre idee, con i nostri uomini e le nostre donne,ma perché queste idee possano diventare "azione" avremo bisogno di voi,del vostro coraggio e della vostra voglia di cambiare...
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